Quattro la veterinaria
Quattro è una numerina dal carattere super serioso. Non le piace assolutamente affidarsi al caso o lanciarsi in avventure di qualsiasi tipo. Quattro è una numerina che pianifica sempre tutto. Nella sua agenda (che già di per sé è uno strumento di pianificazione), organizza ogni attività in base a delle liste: liste su quali servizi le toccherà fare in casa, liste per organizzare lo studio, liste su quali film guardare in tv o su quali vestiti indossare nell’arco della settimana e liste su cosa mangiare. Anche a scuola è molto precisa: non è mai impreparata e porta a termine sempre e puntualmente tutte le cose da fare. Nella pausa pranzo, poi, mangia un sandwich al volo e scappa in palestra. E ancora nel pomeriggio, senza prendersi un attimo di sosta, si dedica alle faccende di casa e allo studio. Quattro è davvero super organizzata, ma tutto questo fare programmato e senza soste finirà per stancarla non poco. L’unica cosa su cui è indecisa, è cosa studierà all’università. Ci pensa e ci ripensa, ma veramente non riesce a trovare un corso di studio che le piaccia veramente. Un pomeriggio, rientrando a casa dalla palestra, Quattro notò dei movimenti nel giardino sul retro. Avvicinandosi, trovò quattro piccoli gattini abbandonati, che provavano a farsi forza a vicenda. Quattro li prese, li portò su da lei, gli diede una ripulita e li nutrì. I micetti stavano bene: erano tre femminucce (due bianche e una nera) e un maschietto (grigio e bianco). Mise un annuncio sui social, per trovargli casa, ma il tempo passava e nessuno si faceva sentire. Quattro si ritrovava con quelle pallette di pelo tra i piedi e la sua routine era cambiata notevolmente, anzi, era scomparsa del tutto: ogni giorno era una nuova avventura. E lo stress, poi, si era ridotto notevolmente. Nina, Dina, Tina e Pino le mettevano allegria e la facevano sentire leggera. Un giorno, decise di far vaccinare i micetti. Dal veterinario del dolce giardino della conta, Quattro rimase affascinata e incuriosita da come il dottore si prese cura di quei piccolini e di quante cose sapesse sugli animali. Ecco l’ispirazione che cercava: all’università avrebbe studiato veterinaria. Per dirla tutta, arrivò pure una telefonata per due dei cuccioli, ma Quattro pensò: “perché darli via? Dopotutto, con loro sono felice.” Quattro aveva anche imparato che essere rigidi va bene, ma meglio se a piccole dosi.